Fatih Akin pone l’azione tra Turchia e Germania, in un continuo rovesciamento del fronte, e divide la storia in 4 capitoli, nei quali alternativamente cambia il protagonista. L’intreccio è piuttosto complesso, si tratta di storie complesse e concatenate tra loro anche se molto spesso finiscono per non convergere. Eppure vanno avanti ugualmente. È questa l’idea che emerge dal film: i protagonisti sono tutti impegnati in una ricerca identitaria, perché giovani o perché non integrati realmente nel territorio o perché non integrati nel sociale, e apparentemente gli eventi che sono sempre sul punto di accadere sembrano poter indirizzare questa ricerca verso un risultato definitivo. E i risultati sono sempre definitivi, sia che gli eventi accadono sia che non accadano. Se l’idea sembra essere quella di un destino ineluttabile, allo stesso tempo è importante fare quel percorso che porta a quel destino, perché è durante quel percorso che si svolge la vita.
Yasamin kiyisinda di Fatih Akin
Fatih Akin pone l’azione tra Turchia e Germania, in un continuo rovesciamento del fronte, e divide la storia in 4 capitoli, nei quali alternativamente cambia il protagonista. L’intreccio è piuttosto complesso, si tratta di storie complesse e concatenate tra loro anche se molto spesso finiscono per non convergere. Eppure vanno avanti ugualmente. È questa l’idea che emerge dal film: i protagonisti sono tutti impegnati in una ricerca identitaria, perché giovani o perché non integrati realmente nel territorio o perché non integrati nel sociale, e apparentemente gli eventi che sono sempre sul punto di accadere sembrano poter indirizzare questa ricerca verso un risultato definitivo. E i risultati sono sempre definitivi, sia che gli eventi accadono sia che non accadano. Se l’idea sembra essere quella di un destino ineluttabile, allo stesso tempo è importante fare quel percorso che porta a quel destino, perché è durante quel percorso che si svolge la vita.