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sulla felicità perdutaPrima di andare in scena nel Lago dei Cigni, Marie che è la prima ballerina, riceve un diario. Approfittando della sospensione delle prove, comincia a leggerlo e a ricordare di quell’estate giovanile di 13 anni prima raccontata dal diario di Henrik, caratterizzata da quell’amore che sbocciava tra i due ragazzi con leggerezza e con qualche inquietudine e che sembrava fermare il tempo. Fino all’incidente di Henrik che chiude l’estate, l’amore e in qualche modo le speranze di un futuro di felicità per Marie

Ingmar Bergam affronta tanti temi, la relazione con se stessi alla ricerca di quelle risposte che plachino le inquietudini, la relazione con l’altro, la religione, la maschera che spesso l’uomo indossa. E’ in effetti il primo film in cui comincia ad esprimere questi temi. La malinconia del momento di felicità perduto per sempre è qualcosa che è parte fondamentale della vita di Marie e probabilmente degli uomini in genere. E diventa necessario rivivere l’esperienza a fondo, per chiarire e dare una nuova visione alla propria esistenza.