Stéphane Lafleur sceglie il bianco e nero per un film con dei tratti surreali, spesi soprattutto nell’uso del suono che spesso da vita a qualcosa che è diverso da quello che vediamo, come la voce del bambino, insolitamente adulta, e la stessa musica che suonano i ragazzi della band che crea un’atmosfera che rispecchia più i sentimenti non espressi dei protagonisti che quello che realmente vediamo. Nicole è una giovane adulta che fatica a trovare la sua strada nel mondo che gli adulti dirigono in modo decisamente più efficace di lei. Quello che le rimane da fare è recuperare il rapporto con la parte più giovane e mettere in moto atti di ribellione che si racchiudono nel momento in cui si libera di un pezzo della batteria del gruppo del fratello.
Tu Dors Nicole di Stéphane Lafleur
Stéphane Lafleur sceglie il bianco e nero per un film con dei tratti surreali, spesi soprattutto nell’uso del suono che spesso da vita a qualcosa che è diverso da quello che vediamo, come la voce del bambino, insolitamente adulta, e la stessa musica che suonano i ragazzi della band che crea un’atmosfera che rispecchia più i sentimenti non espressi dei protagonisti che quello che realmente vediamo. Nicole è una giovane adulta che fatica a trovare la sua strada nel mondo che gli adulti dirigono in modo decisamente più efficace di lei. Quello che le rimane da fare è recuperare il rapporto con la parte più giovane e mettere in moto atti di ribellione che si racchiudono nel momento in cui si libera di un pezzo della batteria del gruppo del fratello.