Wolfgang Fischer dirige questo film che tratta un tema decisamente attuale, scegliendo una scenografia eccezionale, il mare, e il silenzio, dialoghi quasi del tutto assenti e traccia sonora composta essenzialmente dai rumori di fondo. La protagonista e gli occupanti del barcone condividono un’idea, quella di raggiungere una terra promessa dove potersi ritrovare e ricominciare l’esistenza su un altro piano, e il loro incontro coincide con l’interruzione del loro viaggio. Ancora condividono l’impossibilità di agire, la necessità di dover fare affidamento su qualcun altro che puntualmente non arriva. Mi è sembrata questa la migliore chiave di lettura di questo film, quella di trovare gli aspetti che tutti i protagonisti possono condividere, mentre su questo si innesta la riflessione delle responsabilità individuali ed istituzionali, dove però la sceneggiatura sembra essere meno efficace, ricorrendo a soluzione poco credibili e senza entrare nello specifico.
Styx di Wolfgang Fischer
Wolfgang Fischer dirige questo film che tratta un tema decisamente attuale, scegliendo una scenografia eccezionale, il mare, e il silenzio, dialoghi quasi del tutto assenti e traccia sonora composta essenzialmente dai rumori di fondo. La protagonista e gli occupanti del barcone condividono un’idea, quella di raggiungere una terra promessa dove potersi ritrovare e ricominciare l’esistenza su un altro piano, e il loro incontro coincide con l’interruzione del loro viaggio. Ancora condividono l’impossibilità di agire, la necessità di dover fare affidamento su qualcun altro che puntualmente non arriva. Mi è sembrata questa la migliore chiave di lettura di questo film, quella di trovare gli aspetti che tutti i protagonisti possono condividere, mentre su questo si innesta la riflessione delle responsabilità individuali ed istituzionali, dove però la sceneggiatura sembra essere meno efficace, ricorrendo a soluzione poco credibili e senza entrare nello specifico.