Rabah Ameur-Zaïmeche ambienta la storia dell’ultimo periodo di Gesu in un deserto arido, e allo stesso tempo pieno di energia, dove i gruppi di palme costituiscono intermezzi di colore. È, infatti, anzitutto, un film in cui la visione fotografica è altamente significativa nello stabilire il contesto di fine e di speranza che è intrinseco alla storia raccontata. Il punto di vista è quello di Judas, della sua amicizia fedele che suo malgrado, e non vediamo i fatti, si trova a tradire. Sono proprio le ellissi che danno significato alla narrazione; vengono a mancare tasselli fondamentali dello sviluppo della storia, e che però tutti conosciamo; questo ci da modo di ripensare quelle parti della storia che diamo per scontati e che, rivisti, possono dare un senso diverso alla narrazione. Esattamente come la volontà di Gesu che chiede al suo amico di distruggere le trascrizioni dei suoi discorsi, per non rendere statiche parole che dovrebbero essere capaci di riadattarsi al contesto.
Story of Judas di Rabah Ameur-Zaïmeche
Rabah Ameur-Zaïmeche ambienta la storia dell’ultimo periodo di Gesu in un deserto arido, e allo stesso tempo pieno di energia, dove i gruppi di palme costituiscono intermezzi di colore. È, infatti, anzitutto, un film in cui la visione fotografica è altamente significativa nello stabilire il contesto di fine e di speranza che è intrinseco alla storia raccontata. Il punto di vista è quello di Judas, della sua amicizia fedele che suo malgrado, e non vediamo i fatti, si trova a tradire. Sono proprio le ellissi che danno significato alla narrazione; vengono a mancare tasselli fondamentali dello sviluppo della storia, e che però tutti conosciamo; questo ci da modo di ripensare quelle parti della storia che diamo per scontati e che, rivisti, possono dare un senso diverso alla narrazione. Esattamente come la volontà di Gesu che chiede al suo amico di distruggere le trascrizioni dei suoi discorsi, per non rendere statiche parole che dovrebbero essere capaci di riadattarsi al contesto.