Natalia Smirnoff racconta la storia di una donna di mezza età che scopre una parte di sé, ed in qualche modo riscopre la vita. L’incontro, casuale, con un nuovo, strumento, apre nuove possibilità all’esistenza della donna da tempo incanalata in un ripetitivo copione di quotidianità poco soddisfacente. La regia sceglie di seguire la protagonista dal principio alla fine, senza perderla mai di vista, in un susseguirsi di piani ravvicinati che mettono in contatto lo spettatore con lo stupore della scoperta di Maria. Piani di ripresa e movimenti spesso non convenzionali, quasi precari, che rimandano alla condizione tutt’altro che stabile, nonostante in apparenza sembri il contrario, della donna, insieme alla quale riscopriamo il piacere di emozionarsi e della passione. Il puzzle con il suo crearsi e definirsi lungo l’arco temporale della sua creazione diventa l’emblema della possibile di immaginare e costruire nuovi percorsi di vita, a prescindere dell’età.
Rompecabezas di Natalia Smirnoff
Natalia Smirnoff racconta la storia di una donna di mezza età che scopre una parte di sé, ed in qualche modo riscopre la vita. L’incontro, casuale, con un nuovo, strumento, apre nuove possibilità all’esistenza della donna da tempo incanalata in un ripetitivo copione di quotidianità poco soddisfacente. La regia sceglie di seguire la protagonista dal principio alla fine, senza perderla mai di vista, in un susseguirsi di piani ravvicinati che mettono in contatto lo spettatore con lo stupore della scoperta di Maria. Piani di ripresa e movimenti spesso non convenzionali, quasi precari, che rimandano alla condizione tutt’altro che stabile, nonostante in apparenza sembri il contrario, della donna, insieme alla quale riscopriamo il piacere di emozionarsi e della passione. Il puzzle con il suo crearsi e definirsi lungo l’arco temporale della sua creazione diventa l’emblema della possibile di immaginare e costruire nuovi percorsi di vita, a prescindere dell’età.