Kore’eda Hirokazu racconta una storia di famiglia, che diviene l’occasione per parlare di temi universali dell’uomo. Tutti i protagonisti hanno a che fare con “la fine”, sia della vita, com’è il caso della madre del protagonista, sia della relazione, com’è il caso dei due interpreti principali. E proprio insieme al concetto di “fine” si incastra l’idea dell’autorealizzazione: ogni fine diviene il momento ideale per fare i conti con se stessi, su cosa si è fatto, se si è arrivati ad essere ciò che si era sperato. In prossimità della fine il protagonista scopre che più della soddisfazione di aver raggiunto quello che si era prefissato, è importante essere sempre in quel cammino di autorealizzazione, un cammino che diventa motore e fonte di vita. Durante la notte del tifone, che simbolicamente, spazza via tutte le impurità, il confronto trai protagonisti permette loro di fare chiarezza e riposizionarsi su posizioni di vita più consone, anche se, a volte, dolorose.
Ritratto di famiglia con tempesta di Kore’eda Hirokazu
Kore’eda Hirokazu racconta una storia di famiglia, che diviene l’occasione per parlare di temi universali dell’uomo. Tutti i protagonisti hanno a che fare con “la fine”, sia della vita, com’è il caso della madre del protagonista, sia della relazione, com’è il caso dei due interpreti principali. E proprio insieme al concetto di “fine” si incastra l’idea dell’autorealizzazione: ogni fine diviene il momento ideale per fare i conti con se stessi, su cosa si è fatto, se si è arrivati ad essere ciò che si era sperato. In prossimità della fine il protagonista scopre che più della soddisfazione di aver raggiunto quello che si era prefissato, è importante essere sempre in quel cammino di autorealizzazione, un cammino che diventa motore e fonte di vita. Durante la notte del tifone, che simbolicamente, spazza via tutte le impurità, il confronto trai protagonisti permette loro di fare chiarezza e riposizionarsi su posizioni di vita più consone, anche se, a volte, dolorose.