Molto bello il film di Giuseppe Bonito che affronta il tema dell’autismo e in particolare dei risvolti che comporta nella famiglia e come in questo caso, nelle istituzioni. Di fatto il film diventa, tratto da una storia vera, diventa un vero atto di denuncia verso la superficialità con cui i servizi sociali e le istituzioni stesse possono agire causando veri e propri traumi. Ma l’attenzione principale è su Giovanna, narratrice della storia, che ci accompagna nel mondo familiare e nel suo, difficile, di adolescente. La crisi diventa il momento per lei e i suoi genitori, di ricevere quelle attenzioni necessarie e inevitabilmente deviate sulla sorella. Proprio nel difficile periodo dell’ingresso nell’adolescenza la ragazza trova gli stimoli per emergere in modo diverso e cominciare il suo percorso di emancipazione.
Pulce non c’è di Giuseppe Bonito
Molto bello il film di Giuseppe Bonito che affronta il tema dell’autismo e in particolare dei risvolti che comporta nella famiglia e come in questo caso, nelle istituzioni. Di fatto il film diventa, tratto da una storia vera, diventa un vero atto di denuncia verso la superficialità con cui i servizi sociali e le istituzioni stesse possono agire causando veri e propri traumi. Ma l’attenzione principale è su Giovanna, narratrice della storia, che ci accompagna nel mondo familiare e nel suo, difficile, di adolescente. La crisi diventa il momento per lei e i suoi genitori, di ricevere quelle attenzioni necessarie e inevitabilmente deviate sulla sorella. Proprio nel difficile periodo dell’ingresso nell’adolescenza la ragazza trova gli stimoli per emergere in modo diverso e cominciare il suo percorso di emancipazione.