Wim Wenders porta in scena una straordinaria interprete della danza, Pina Bausch, coreografa, danzatrice e creatrice del Tanztheater di Wuppertal. Pina Bausch aveva una incredibile capacità di “vedere” quello che gli altri non vedevano: vedeva capacità e possibilità nei suoi stessi artisti prima ancora che loro potessero rendersene conto. Proprio sul meccanismo della visione Wenders crea la narrazione di Pina. I dancer stessi vedono in una sala di visione filmati di repertorio di Pina Bausch e Wenders ci introduce in un processo di visione della danza dentro all’evento stesso: lo spettatore è oggetto dello sguardo dei protagonisti ma anche sguardo in soggettiva su di loro. Ricostruendo 4 dei più importanti spettacoli creati dalla coreografa tedesca, Wenders, anche attraverso i ricordi degli interpreti della compagnia, ci accompagna nel suo immaginario attraverso il contatto con gli elementi primari, la terra, l’acqua la sostanza, portando le corografie negli spazi urbani e naturali conferendo alla danza una dimensione di realtà e concretezza. Temi centrali sono le relazioni, la difficoltà nel trovarsi e nel lasciarsi e il dolore che tutto questo provoca inevitabilmente.
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