Joshua Logan presenta un melodramma ambientato nella provincia americana, laddove i costumi risentono della morale piuttosto bigotta ed è difficile poter emergere dando spazio alla propria natura umana. La storia principale d’amore tra i due protagonisti è molto ben supportata da diverse altre storie di contorno che hanno tutte in comune la relazione affettiva ma a ben vedere la capacità di poter scegliere liberi da condizionamenti. L’arrivo del protagonista, fuori dagli schemi permette a tutti di confrontarsi con i propri limiti e di rivederli, grazie alla vampata di passione che porta l’ospite. Anche per lui, d’altra parte l’incontro d’amore diviene opportunità per smettere i panni del bello e dannato e rendersi affidabile nei confronti della donna che ama. Tutti scioglieranno il nodo che li lega all’infanzia, emblematicamente, per tutti è Medge che si scrolla di dosso la madre che vorrebbe continuare ad impedirle di seguire le proprie aspirazioni. Tutte le sottotrame sono caratterizzate da una conflittualità estrema, di opposti che sembrano inconciliabili e che finiscono invece per incontrarsi. L’unico perdente risulta essere Alan, unico vero “cattivo” della stiuazione.
Picnic di Joshua Logan
Joshua Logan presenta un melodramma ambientato nella provincia americana, laddove i costumi risentono della morale piuttosto bigotta ed è difficile poter emergere dando spazio alla propria natura umana. La storia principale d’amore tra i due protagonisti è molto ben supportata da diverse altre storie di contorno che hanno tutte in comune la relazione affettiva ma a ben vedere la capacità di poter scegliere liberi da condizionamenti. L’arrivo del protagonista, fuori dagli schemi permette a tutti di confrontarsi con i propri limiti e di rivederli, grazie alla vampata di passione che porta l’ospite. Anche per lui, d’altra parte l’incontro d’amore diviene opportunità per smettere i panni del bello e dannato e rendersi affidabile nei confronti della donna che ama. Tutti scioglieranno il nodo che li lega all’infanzia, emblematicamente, per tutti è Medge che si scrolla di dosso la madre che vorrebbe continuare ad impedirle di seguire le proprie aspirazioni. Tutte le sottotrame sono caratterizzate da una conflittualità estrema, di opposti che sembrano inconciliabili e che finiscono invece per incontrarsi. L’unico perdente risulta essere Alan, unico vero “cattivo” della stiuazione.