Joanna Kos e Krzysztof Krauze portano alla luce una interessante storia su questa donna che per prima, nella sua etnia, ha avuto modo di vedere pubblicate le sue opere. Il film verte molto sulla relazione ambivalente che la protagonista sviluppa con Jerzy, un poeta non rom, che per nascondersi aveva vissuto nel campo conoscendo le qualità di Papusza. Sarà proprio lui a portare alla notorietà la donna e sarà lui quello che di fatto ne tradisce i segreti. Il film è girato in un bianco e nero davvero suggestivo che, anche qui, crea un rapporto di ambiguità con l’ambientazione narrata che è complessa, precaria e piena di difficoltà pratiche. Si tratta fondamentalmente di un melodramma centrato sulla storia romance mai nata più che una narrazione degli usi e costumi dell’etnia gitana.
Papusza di Joanna Kos e Krzysztof Krauze
Joanna Kos e Krzysztof Krauze portano alla luce una interessante storia su questa donna che per prima, nella sua etnia, ha avuto modo di vedere pubblicate le sue opere. Il film verte molto sulla relazione ambivalente che la protagonista sviluppa con Jerzy, un poeta non rom, che per nascondersi aveva vissuto nel campo conoscendo le qualità di Papusza. Sarà proprio lui a portare alla notorietà la donna e sarà lui quello che di fatto ne tradisce i segreti. Il film è girato in un bianco e nero davvero suggestivo che, anche qui, crea un rapporto di ambiguità con l’ambientazione narrata che è complessa, precaria e piena di difficoltà pratiche. Si tratta fondamentalmente di un melodramma centrato sulla storia romance mai nata più che una narrazione degli usi e costumi dell’etnia gitana.