Jean Periot ci parla di Hiroshima, di memoria e di relazioni umane. Il protagonista passa da una condizione di ricostruzione della memoria fatta in modo de tutto intellettualistico alla reale partecipazione emotiva degli eventi grazie all’incontro con una donna con la quale stabilisce una relazione che somiglia a quella d’amore. Da turista che indaga AKihiro torna ad essere un uomo che viene proprio dalla cultura e dalla storia che vuole raccontare. In sostanza quello che accade è il recupero della sua stessa memoria, della sua stessa storia, grazie alla mediazione affettiva di Michicko che forse non è mai esistita, ma che rappresenta una mediazione fantasiosa e necessaria.
Lumières d’été di Jean-Gabriel Périot
Jean Periot ci parla di Hiroshima, di memoria e di relazioni umane. Il protagonista passa da una condizione di ricostruzione della memoria fatta in modo de tutto intellettualistico alla reale partecipazione emotiva degli eventi grazie all’incontro con una donna con la quale stabilisce una relazione che somiglia a quella d’amore. Da turista che indaga AKihiro torna ad essere un uomo che viene proprio dalla cultura e dalla storia che vuole raccontare. In sostanza quello che accade è il recupero della sua stessa memoria, della sua stessa storia, grazie alla mediazione affettiva di Michicko che forse non è mai esistita, ma che rappresenta una mediazione fantasiosa e necessaria.