Counseling sostegno e aiuto Counselor a Roma

counselor arteterapia

Siamo nel 1825; sulle rive della costa ancora selvaggia della Nuova Zelanda, sbarca, proveniente dall’Inghilterra, Ada, con sua figlia Flora e il suo pianoforte. Suo padre, per convenienza, l’ha data in sposa a Neil Steward, un ricco colono che vorrebbe formarsi la sua famiglia. Ada è muta dall’età di cinque anni, si esprime con il suo piano, che suona come se facesse parlare la sua anima e per bocca di sua figlia, grazie ad un linguaggio di segni che hanno creato nel loro mondo speciale. Steward vede il pianoforte come un inutile ingombro, e lo lascia sulla spiaggia. George, un altro colono, più integrato coi maori, fa portare il piano a casa sua e Ada malvolentieri accetta di dargli lezioni di piano pur di poter suonare il suo strumento. Poco a poco la relazione si trasformerà in una storia d’amore appassionata, che avrà un picco di grande drammaticità quando Steward si accorgerà di non essere riuscito a conquistare l’amore di Ada e, accecato dalla gelosia, cercherà di vendicarsi prima di un finale che vedrà trionfare l’amore
Lezioni di piano di Jane Campion è un film molto bello, che compie un suo percorso evolutivo preciso. Il tema in primo piano è quello dell’amore, l’amore tra Ada e George che sboccia impetuoso, cosi come l’amore tra Ada e sua figlia che vacilla quando la piccola si sente messa da parte dalla relazione della mamma con George; e l’amore non corrisposto che Steward pian piano comincia a provare per Ada. L’ambientazione nella Nuova Zelanda ancora selvaggia, dove i maori hanno già cominciato a perdere la propria identità a contatto degli europei, evidenzia la modalità piuttosto primitiva di comunicare di tutti i protagonisti. Ada non parla e usa il suo talento per esprimersi, George è analfabeta ed è un uomo sensibile; Steward è un uomo colto ma non conosce il linguaggio affettivo, e sullo sfondo gli aborigeni che conosco il linguaggio della natura e non conoscono quello dei coloni che per ora imitano soltanto. Ecco che l’arrivo di Ada è motivo scatenante per un momento di crisi di identità di tutti. E allora il film diventa un film sulla capacità di lasciare andare e sulla trasformazione. Tutti sapranno lasciare quando capiranno che non è possibile ottenere quello che vogliono. Per ultima Ada, che lascerà andare il suo pianoforte, e con esso una parte di se, che rinascerà dalle acque dell’oceano ad una nuova vita. Il piano, sempre presente è l’elemento transazionale tra tutte le parti, ed è anche simbolicamente la chiave risolutiva. Bisogna saper toccare le corde e i tasti giusti per produrre una melodia
Attori straordinari, musica di Nyman di altissimo livello e perfetta per il film, sceneggiatura impeccabile. Un grande film che coinvolge sin dalle prime battute, toccando con profondità tante corde dell’animo umano e che emoziona in tutta la sua durata.