Petra è una stilista di moda che dopo diverse storie d’amore concluse senza gioia e dalle quali ha portato con se una certa freddezza sentimentale, si innamora appassionatamente di una giovane donna, Karin. Le costruisce una vita come modella e col tempo dovrà vivere la gelosia che la ragazza, coi suoi tradimenti, le farà patire.
Petra tocca il fondo e rimane sola con la sua fedele cameriera, allontanando con rabbia la madre, la giovane figlia e l’amica che cercano di consolarla.
Un film teatrale questo di Rainer Werner Fassbinder che si svolge in un’unica location, la camera da letto di Petra e interpretata da sole donne. In tre atti ben distinti assistiamo al continuo capovolgimento dei ruoli tra le tre donne protagoniste coinvolte nella storia d’amore e alle dolorose riflessioni sulle relazioni che nel continuo dialogo, che spesso è monologo, portano alla luce. Un film molto intenso e molto bello, con una fotografia straordinaria, che racconta il processo trasformativo della protagonista che arriva a capire, dopo un’esperienza di grande dolore, che l’amore non è possedere, manipolare, ma dare senza aspettative. Allora anche mondo che ha intorno, in questo caso la sua cameriera, può riacquistare la sua libertà.