Quello di Kantemir Balagov è un film stilisticamente perfetto. L’uso del colore e della fotografia in genere è quello di un pittore ed ogni quadro restituisce un’immagine di rara bellezza. La macchina da presa indugia a lungo sui volti dei protagonisti, e ogni scena è raccontata con un tempo che non è mai concitato. I protagonisti condividono una situazione di dolore, di mancanza e soprattutto la grande difficoltà di comunicare. La necessità di ricostruire la propria vita dalle macerie della guerra trova spazio nella solidarietà che le due protagoniste manifestano l’un l’altra. Pur raccontando temi forti, con una narrazione intesa, la regia mantiene un grande distacco dalle vicende, lo stesso distacco di autodifesa che mostrano i protagonisti, e che forse penalizza la visione.
La ragazza d’autunno di Kantemir Balagov
Quello di Kantemir Balagov è un film stilisticamente perfetto. L’uso del colore e della fotografia in genere è quello di un pittore ed ogni quadro restituisce un’immagine di rara bellezza. La macchina da presa indugia a lungo sui volti dei protagonisti, e ogni scena è raccontata con un tempo che non è mai concitato. I protagonisti condividono una situazione di dolore, di mancanza e soprattutto la grande difficoltà di comunicare. La necessità di ricostruire la propria vita dalle macerie della guerra trova spazio nella solidarietà che le due protagoniste manifestano l’un l’altra. Pur raccontando temi forti, con una narrazione intesa, la regia mantiene un grande distacco dalle vicende, lo stesso distacco di autodifesa che mostrano i protagonisti, e che forse penalizza la visione.