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tra amore e odioLa donna che canta è un film di Denis Villeneuve, ambientato tra Canada, Libano e Palestina. All’apertura del testamento di Nawal, il notaio comunica ai due figli gemelli, Jeanne e Simon chela madre ha lasciato un incarico. I due ragazzi dovranno trovare il loro padre ed un fratello, le quali esistenze erano state ignorate fino a quel momento. Cosi Jeanne parte per la terra d’origine e comincia a scavare nel passato, portando alla luce drammi inattesi fino alla scoperta finale.

Raccontato su due piani paralleli, quello della ricerca di Jeanne e quello della ricostruzione dei fatti che visse la madre, il film è costruito su una sceneggiatura davvero efficace e coinvolgente. Nell’emozionante viaggio alla scoperta delle proprie origine viene raccontato l’orrore della guerra che vide coinvolti cristiani e musulmani con le sue vendette interminabili. E la scoperta finale che in un crescendo di suspance si rivela nelle ultime battute del film apre il discorso al tema secondo me più importante. Nella verità che i due ragazzi trovano, e che la madre stessa aveva appena scoperto, c’è insieme l’amore e l’odio, l’origine di tutto il travaglio. Accettando il fatto che il bene e il male sono due facce della stessa medaglia diventa importante scegliere a quale dare maggiore importanza così da allineare l’altra di conseguenza.