Fellini entra appieno nella modernità costruendo il carrozzone di personaggi variopinti che di lì in poi lo accompagneranno nei suoi lavori. Dipinge un’umanità, borghese che è alle prese con problemi nuovi, non più quelli della ricostruzione di uno stato, ma della costruzione di individui. E lo fa senza esserne pienamente consapevole, oscillando tra momenti di inquietudine e depressione ad altri ricorrenti di fuga dalla realtà. Il risultato è che gli individui finiscono via via per allontanarsi sempre più dalle proprie emozione, dal contatto con l’umanità interiore, e Marcello nel finire del film, non riesce più a comunicare con la giovane Paola conosciuta tempo prima, esempio invece di semplicità e purezza
La Dolce Vita di Federico Fellini
Fellini entra appieno nella modernità costruendo il carrozzone di personaggi variopinti che di lì in poi lo accompagneranno nei suoi lavori. Dipinge un’umanità, borghese che è alle prese con problemi nuovi, non più quelli della ricostruzione di uno stato, ma della costruzione di individui. E lo fa senza esserne pienamente consapevole, oscillando tra momenti di inquietudine e depressione ad altri ricorrenti di fuga dalla realtà. Il risultato è che gli individui finiscono via via per allontanarsi sempre più dalle proprie emozione, dal contatto con l’umanità interiore, e Marcello nel finire del film, non riesce più a comunicare con la giovane Paola conosciuta tempo prima, esempio invece di semplicità e purezza