Lorenzo è un adolescente inquieto, vive il suo mondo di fantasie e di conflitti con la madre e parte del mondo che lo circonda. Quando la scuola organizza una settimana bianca coglie l’occasione per ritagliarsi il suo spazio e viversi le sue fantasie: dice alla famiglia che parte e si organizza con viveri e libri per passare i 7 giorni da solo nella cantina del palazzo. Ma il suo progetto viene stravolto dall’arrivo di Olivia, sorellastra (hanno lo stesso padre) di dieci anni più grande. Olivia è tossicodipendente e ha deciso di affrontare la crisi di astinenza proprio chiedendo aiuto a Lorenzo. Se al principio il rapporto tra i due è caratterizzato da aggressività e rabbia col passare dei giorni le difficoltà affrontate insieme avvicinano i due giovani che ritrovando l’affetto si separano portando con loro nuove possibilità per il futuro.
Bernardo Bertolucci lavora molto con la macchina da presa, sempre in movimento per offrire nuovi punti di vista nel racconto dell’evoluzione di un incontro. La narrazione della fuga in una cantina di due giovani che cercano di sfuggire al disagio e all’oppressione che il mondo intorno impone loro, è minuziosa, ed entra con grande efficacia nell’evoluzione continua delle emozioni dei due ragazzi.
Accade poco e allo stesso tempo lo scorrere delle dinamiche relazionali è avvincente. E racconta bene il potenziale trasformativo della relazione con l’altro.