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il percorso evolutivo di un fotografo

Il sale della terra è un opera di rara bellezza. Le fotografie a forte impatto emotivo di Sebastiaò Salgado diventano per Wim Wenders e Juliano Ribeiro Salgado, la partitura su cui parlare dell’uomo, della terra e della vita. E’ il percorso di un uomo attraverso la sua fotografia che per una prima parte della sua vita è focalizzato sull’orrore che l’uomo è capace di produrre. La fame, le guerre, i genocidi, sono l’inevitabile nutrimento di Salgado che attraverso il suo lavoro vuole testimoniare al mondo le ingiustizie e le brutture di cui è spettatore. Sono anche necessarie per placare la sua inquietudine che finalmente lo porterà dopo aver toccato il fondo, a percepire la sua anima ammalata a spostare la sua attenzione sulla bellezza che la terra e l’uomo è capace di mostrare. Attraversato il buio dell’anima, partendo dalla ricostruzione della foresta ormai dissecata della fazenda di famiglia cerca e trova la bellezza che caratterizza l’ultima parte della sua vita. Ora quello di cui vuole nutrirsi è l’armonia e l’integrità della natura tutta che ancora esiste nella maggior parte della terra.  Due ore di fotografie raccontate in modo avvincente che coinvolgono intellettualmente emotivamente e fisicamente, in cui anche l’orrore mostrato ha una sua bellezza, e dove l’armonia che finalmente è raggiunta nel finale porta i segni dei dolori passati.

Un film sull’amore, l’amore per la fotografia, per le vicende dell’uomo, e per la famiglia che dallo sfondo della narrazione emerge come colonna portante della vita di Salgado.