Andrej e Ivan sono due fratelli adolescenti che vivono con i loro conflitti e gli affetti nella comunità di ragazzi locale.
Un giorno inaspettatamente trovano a casa il padre, tornato dopo 12 anni di assenza e che loro conoscono solo per una foto che conservano gelosamente. Tra scetticismo e voglia di conoscenza i due ragazzi partono con il papà per un viaggio misterioso, che si sviluppa in diverse fasi e che trova il suo culmine in un’isola.
Molto bello questo film di Andrei Zvyagintsev, leone d’oro a Venezia nel 2003, che ha una stile fotografico e narrativo asciutto e di grande pathos e che basa tutta la storia su tre protagonisti che compiono un viaggio di conoscenza ed iniziatico allo stesso tempo. Il padre tenta di guadagnarsi la fiducia dei figli e allo stesso tempo usa con loro metodi rigorosi che a fatica i ragazzi accettano sperimentando di volta in volta quelle emozioni necessarie alla crescita
Tra scenari molto belli della Russia si svolge questa narrazione che è una bella metafora sulla crescita e sulla figura genitoriale, che è necessaria fino ad un certo punto del percorso. Sarà proprio la sua scomparsa a permettere ai ragazzi la definitiva riappacificazione con la figura paterna e di conseguenza il passaggio ad una nuova fase evolutiva.