La commedia quasi distopica di Ursula Meier propone un’interessante riflessione sulla difficoltà del cambiamento. I protagonisti abituati a quelle condizioni di vita non prendono in considerazione, nonostante le grandi difficoltà, nemmeno per un’istante l’idea di spostarsi, e quando qualcuno lo fa trova enormi resistenze negli altri. La rappresentazione della resistenza al cambiamento è poi efficacemente messa in scena nella fase centrale del film, quando i protagonisti si barricano dentro casa, dentro le loro certezze, diventando sempre più impenetrabili a qualsiasi possibilità esterna. La claustrofobia che è l’aspetto centrale della rappresentazione è simbolicamente quella di chi si rifiuta di esplorare nuove possibilità e restringe sempre più il suo raggio d’azione. Ma è una strada che non può avere alcuna possibilità: per sopravvivere è necessario uscire ed affrontare il mondo ripartendo dalle poche certezze rimaste.
Home di Ursula Meier
La commedia quasi distopica di Ursula Meier propone un’interessante riflessione sulla difficoltà del cambiamento. I protagonisti abituati a quelle condizioni di vita non prendono in considerazione, nonostante le grandi difficoltà, nemmeno per un’istante l’idea di spostarsi, e quando qualcuno lo fa trova enormi resistenze negli altri. La rappresentazione della resistenza al cambiamento è poi efficacemente messa in scena nella fase centrale del film, quando i protagonisti si barricano dentro casa, dentro le loro certezze, diventando sempre più impenetrabili a qualsiasi possibilità esterna. La claustrofobia che è l’aspetto centrale della rappresentazione è simbolicamente quella di chi si rifiuta di esplorare nuove possibilità e restringe sempre più il suo raggio d’azione. Ma è una strada che non può avere alcuna possibilità: per sopravvivere è necessario uscire ed affrontare il mondo ripartendo dalle poche certezze rimaste.