Misako fa un lavoro particolare. Scrive e legge le descrizioni delle scene dei film per il pubblico non vedente. È un lavoro complesso, deve essere in grado di farlo con la sensibilità del non vedente, che è piuttosto diversa dalla sua, e per far questo lavora in equipe proprio con un gruppo di non vedenti. Tra questi c’è un celebre fotografo che sta via via perdendo la vista: tra i due si stabilisce un legame.
Naomi Kawase da vita ad un lavoro complesso, dove sono diversi gli elementi in ballo: la disabilità e la difficoltà del confronto, in un dialogo che sembra impossibile; l’accettazione della stessa e sullo sfondo, ma non troppo, il cinema. La forza delle immagini, potenti quando mostrate e quando evocate; potenti anche quando queste sono vissute attraverso lo sguardo, che non vede, dello spettatore, secondo un’operazione che ci riporta a Kiarostami. La luce è dunque al centro del discorso, la luce che viene immaginata in termini diversi da ognuno di noi, la luce che sta per scomparire dagli occhi del protagonista e che riesce a ritrovare grazie all’incontro con Misako. Poesia e delicatezza per un film che racconta sentimenti con estrema cura e riservatezza.
Articoli Recenti
Art Counseling
ART COUNSELING Counseling con strumenti artistici L’ Art Counseling o counseling a mediazione artistica è una specializzazione del counseling, ed è anche la mia specializzazione. [...]
Cosa è il Counseling
COSA É IL COUNSELING Il Counseling promuove il benessere Il Counseling aiuta nelle difficolta. Il Counselling è inteso come una relazione d’aiuto che intercorre tra [...]
Celluloide di Carlo Lizzani
Appena liberata dall’occupazione nazifascista, Roma vede un gran fermento creativo nelle sue strade. Roberto Rossellini e il suo sceneggiatore Sergio Amidei hanno in [...]
I Doulia tis (Her job) di Nikos Labôt
Panayiota è ancora giovane, ma vive ormai da tempo senza altre opzioni che quelle di fare la mamma e la moglie di un marito, [...]