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Hedi ha 26 anni, tunisino, lavora come venditore per la Peugeot senza particolare successo. Sembra indifferente alle cose che gli accadono intorno, tra queste la più importante è il suo stesso matrimonio che avverrà di li a pochi giorni. Mentre le famiglie fervono nei preparativi e continuano a ignorare le sue necessità appena esplicitate, viene inviato dalla Peugeot sulla costa, dove alloggerà in un resort turistico. Hedi conosce una animatrice del villaggio, Rim e tra i due scocca la scintilla che mette in discussione la vita di entrambi.
Mohamed Ben Attia tenta di raccontare in parte le vicende socio-politiche della Tunisia, servendosi di un attenta indagine introspettiva del protagonista e delle figure che gli ruotano intorno, soprattutto quelle femminili che rappresentano in parte la tradizione e in parte il nuovo. Con un uso dell’inquadratura instabile e molto vicina al protagonista, Attia rappresenta il peso sotto il quale Hedi è schiacciato: quello dei costumi che la famiglia, la madre, gli impone, primo su tutti il matrimonio con una ragazza che appena conosce. Rassegnato a non dare mai spazio alle proprie istanze, l’incontro con una donna che promette una libertà mai sperimentata dà il via alla trasformazione del protagonista. Ma il rischio di passare da una condizione di impotenza ad un’altra che, tutto sommato, finirà per essere molto simile in quanto non realmente corrispondente ai suoi bisogni è molto alto, La soluzione migliore è quella di integrare le due istanze che il protagonista sente dentro di se, libertà e stabilità: per far questo occorrerà costruire dal principio un modello di vita che sarà più adatto a lui.

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