Peter Farrelly dirige una commedia dal classico sapore americano, dove sono presenti tutti gli ingredienti del genere mettendo insieme un lavoro dal sicuro coinvolgimento e che riesce ad emozionare. Si tratta dell’incontro tra due universi apparentemente molto distanti, uomo pratico e dei bassifondi uno, artista colto e ben educato l’altro che invece condividono lo stesso sentimento di appartenenza ad una minoranza poco considerata e tutto sommato un generale pregiudizio verso gli altri. Entrambi però a ben vedere hanno dei tratti caratteristi piuttosto diversi da ciò che appare a prima impressione, dei tratti di profonda umanità che li rende capaci di comunicare in profondità. Il viaggio, il tema del film, sarà dunque un viaggio di conoscenza reciproca dove la necessità di mettere in campo senza mezzi termini i propri condizionamenti culturali, diventa il modo per superarli e ripartire da una nuova disponibilità verso il diverso.
Green Book di Peter Farrelly
Peter Farrelly dirige una commedia dal classico sapore americano, dove sono presenti tutti gli ingredienti del genere mettendo insieme un lavoro dal sicuro coinvolgimento e che riesce ad emozionare. Si tratta dell’incontro tra due universi apparentemente molto distanti, uomo pratico e dei bassifondi uno, artista colto e ben educato l’altro che invece condividono lo stesso sentimento di appartenenza ad una minoranza poco considerata e tutto sommato un generale pregiudizio verso gli altri. Entrambi però a ben vedere hanno dei tratti caratteristi piuttosto diversi da ciò che appare a prima impressione, dei tratti di profonda umanità che li rende capaci di comunicare in profondità. Il viaggio, il tema del film, sarà dunque un viaggio di conoscenza reciproca dove la necessità di mettere in campo senza mezzi termini i propri condizionamenti culturali, diventa il modo per superarli e ripartire da una nuova disponibilità verso il diverso.