In Watchtower Pelin Esmer da voce, in modo drammatico, alla potenza dei sensi di colpa, al trauma. Entrambi i protagonisti portano dentro di se i segni dolorosi di un esperienza traumatica che prende declinazioni diverse. Per l’uomo è il passato a rappresentare una ferita e una colpa quasi incancellabile, mentre per la donna è il futuro a rappresentare una prospettiva di grande difficoltà e dolore che la porterebbe a rimanere sempre in contatto con il suo trauma. Non rimane che il presente come momento dove poter dare voce ai propri fantasmi, e quella torre di guardia del titolo diventa il punto di visione privilegiato all’interno delle proprie anime. Solo nel momento in cui entrambi daranno sfogo ai loro turbamenti interiori, la prospettiva di un nuovo inizio diventa realmente una possibilità.
Gozetleme Kulesi di Pelin Esmer
In Watchtower Pelin Esmer da voce, in modo drammatico, alla potenza dei sensi di colpa, al trauma. Entrambi i protagonisti portano dentro di se i segni dolorosi di un esperienza traumatica che prende declinazioni diverse. Per l’uomo è il passato a rappresentare una ferita e una colpa quasi incancellabile, mentre per la donna è il futuro a rappresentare una prospettiva di grande difficoltà e dolore che la porterebbe a rimanere sempre in contatto con il suo trauma. Non rimane che il presente come momento dove poter dare voce ai propri fantasmi, e quella torre di guardia del titolo diventa il punto di visione privilegiato all’interno delle proprie anime. Solo nel momento in cui entrambi daranno sfogo ai loro turbamenti interiori, la prospettiva di un nuovo inizio diventa realmente una possibilità.