Elio Petri è stato un regista di primaria importanza nel panorama del cinema italiano ma la sua figura non è mai stata sufficientemente ricordata. Vincitore, tra gli altri, di un Oscar e a Cannes, Petri è stato un cineasta autodidatta che si è contraddistinto per il suo impegno sociale e politico oltre che per la sua natura libera che lo ha portato molto spesso, e sempre più nel prosieguo della sua carriera, a scegliere di lavorare con produttori indipendenti per avere la massima libertà espressiva. Bacci, Guarneri e Leone ricostruiscono la figura del regista attraverso testimonianze di registi, attori, produttori e critici di cinema che hanno avuto modo di lavorare con lui, e con molto materiale di repertorio dove lo stesso Petri esprime le sue idee. Ne esce un personaggio apparentemente semplice nella sua linearità di pensiero, capace di declinare le sue complessità in modo sempre diverso, e riuscendo a formare una sua visione, la sua immagine filmica in modo definito e sempre più articolato col passare delle sue produzioni. Se nei primi film il suo era un linguaggio chiaro e diretto, col, passare del tempo le sue idee vengono veicolate in modo simbolico. Un lavoro necessario per dare la giusta rilevanza a uno dei grandi del cinema italiano.
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