George è un uomo pakistano che vive nella periferia di Manchester. Ha sposato come seconda moglie in Inghilterra una donna inglese e con lei ha 7 figli. La rigida educazione musulmana che impone a tutta la famiglia comincia a divenire fonte di conflitto quando i figli crescendo chiedono di vivere secondo la cultura inglese, di cui sentono di far pienamente parte. E quando arrivano i primi matrimoni combinati la ribellione scoppia in tutta la sua forza.
Un film quello di Damien O’Donnel che affronta il difficile tema dell’integrazione culturale, del bisogno di mantenere integre le proprie tradizioni da un lato e di rinnovamento dall’altro. Una commedia che spesso diventa drammatica, e che sembra un atto di accusa verso gli estremismi culturali. Al tempo stesso traspare forte l’idea che chi porta queste diversità da minoranza in una cultura diversa ha bisogno addirittura di rafforzare la tradizione perché possa resistere al mondo intorno, finendo per divenire ancora più rigida e a tratti intollerante. George è quasi vittima di un sistema al quale non riesce ad adattarsi in modo equilibrato.