Il film di Tony kaye è centrato sulla realtà delle scuole americane. È una rappresentazione dura che inevitabilmente finisce per coinvolgere lo spettatore, a fronte di pur evidenti, momenti di eccessiva retorica tipici de questa cinematografia. Attraverso la formula dei flashback e del mockumentary Kaye focalizza il suo lavoro su tre punti: la memoria, il dolore che a questa è inevitabilmente associato e le strategie di uscita che i singoli individui adottano per affrontare tutto ciò. Vivere in fondo l’esperienza del dolore porta alcuni a tentare di aiutare chi è nelle sue stesse condizioni emotive, ed altri all’autodistruzione. Il sottile confine sta nella possibilità di rimanere empatici senza essere totalmente coinvolti dall’esperienza dolorosa propria ed altrui: nel primo caso la risorsa aiuta a sopravvivere, nel secondo soccombere è inevitabile.
Detachment di Tony Kaye
Il film di Tony kaye è centrato sulla realtà delle scuole americane. È una rappresentazione dura che inevitabilmente finisce per coinvolgere lo spettatore, a fronte di pur evidenti, momenti di eccessiva retorica tipici de questa cinematografia. Attraverso la formula dei flashback e del mockumentary Kaye focalizza il suo lavoro su tre punti: la memoria, il dolore che a questa è inevitabilmente associato e le strategie di uscita che i singoli individui adottano per affrontare tutto ciò. Vivere in fondo l’esperienza del dolore porta alcuni a tentare di aiutare chi è nelle sue stesse condizioni emotive, ed altri all’autodistruzione. Il sottile confine sta nella possibilità di rimanere empatici senza essere totalmente coinvolti dall’esperienza dolorosa propria ed altrui: nel primo caso la risorsa aiuta a sopravvivere, nel secondo soccombere è inevitabile.