Nel terzo capitolo del decalogo Kieslowski torna ad una narrazione decisamente più significativa e quasi convenzionale. Il tema è quello del “santificare le feste” e i protagonisti trovano un modo piuttosto laico di farlo. La protagonista cede alla sofferenza data dalla sua solitudine, mentre Janusz cede al richiamo di un amore perduto in modo imprevisto, e forse ancora presente. Sullo sfondo, la moglie di Ewa che quasi subisce passivamente questa situazione, di cui è a conoscenza, completa l’insieme di personaggi che sono mossi da bisogno terreni, il bisogno dell’altro, che sono allo stesso tempo universali e quasi metafisici. E nemmeno la ricorrenza così importante è in grado di sospenderli, anzi, come accade spesso in questi casi, li esalta.
Decalogo 3 di Krzysztof Kieslowski
Nel terzo capitolo del decalogo Kieslowski torna ad una narrazione decisamente più significativa e quasi convenzionale. Il tema è quello del “santificare le feste” e i protagonisti trovano un modo piuttosto laico di farlo. La protagonista cede alla sofferenza data dalla sua solitudine, mentre Janusz cede al richiamo di un amore perduto in modo imprevisto, e forse ancora presente. Sullo sfondo, la moglie di Ewa che quasi subisce passivamente questa situazione, di cui è a conoscenza, completa l’insieme di personaggi che sono mossi da bisogno terreni, il bisogno dell’altro, che sono allo stesso tempo universali e quasi metafisici. E nemmeno la ricorrenza così importante è in grado di sospenderli, anzi, come accade spesso in questi casi, li esalta.