In un villaggio greco sul mare, Marina, 23 anni, vive col padre malato in fase terminale. Vive un’esistenza abbastanza ritirata dal mondo, come anche il padre, in cui l’unico contatto umano è con l’amica Bella. Per lavoro dovrà accompagnare un uomo venuto da fuori nei suoi vari spostamenti, e da questo incontro, per Marina, si apre una nuova finestra sulla vita.
Il film di Athina Rachel Tsangari racconta la meccanizzazione delle esistenze del mondo contemporaneo, dove predomina il ricorso alla protezione offerta dal “pensiero” sull’aspetto emotivo, sulla capacità di sentire le emozioni. La protagonista ha un’amica che è in qualche modo il suo opposto e che diverrà importante per cominciare ad affrontare il cambiamento. Non meno importante, infatti, è il rapporto con il padre, dal quale la ragazza prende un certo rifiuto dal mondo, che diventa estremamente rigido, perché privo di emozioni, a differenza di quello del padre. Proprio la condizione terminale di quest’ultimo darà modo a Marina di tentare un avvicinamento al mondo in m odo emotivo. Sarà un processo difficile e dal risultato incerto.