Marco Dutra e Caetano Gotardo lavorano ad un’opera di grande respiro, centrata sul tema della contraddizione ancora attuale che vede nelle divisioni di classe, nella netta distinzione, culturale e non solo, tra i cattolici bianchi e i neri devoti a culti sconosciuti un tema ancora attuale. Sullo sfondo un paese in trasformazione che rimane di difficile interpretazione per molti dei protagonisti, incapaci di reinterpretare la storia passata. La mano della regia è ben evidente nella curata messa in scena, nella fotografia che caratterizza in modo deciso la scena soprattutto grazie ad un attento uso delle luci. E su tutto la geniale intuizioni di mostrare alcuni esterni la San Paolo di oggi, svelando in modo sempre più chiaro l’intenzione degli autori di rendere manifesta quella contraddizione e incapacità di interpretare il proprio tempo dei protagonisti del film, e tutto sommato dei cittadini di oggi.
All the dead ones di Marco Dutra e Caetano Gotardo
Marco Dutra e Caetano Gotardo lavorano ad un’opera di grande respiro, centrata sul tema della contraddizione ancora attuale che vede nelle divisioni di classe, nella netta distinzione, culturale e non solo, tra i cattolici bianchi e i neri devoti a culti sconosciuti un tema ancora attuale. Sullo sfondo un paese in trasformazione che rimane di difficile interpretazione per molti dei protagonisti, incapaci di reinterpretare la storia passata. La mano della regia è ben evidente nella curata messa in scena, nella fotografia che caratterizza in modo deciso la scena soprattutto grazie ad un attento uso delle luci. E su tutto la geniale intuizioni di mostrare alcuni esterni la San Paolo di oggi, svelando in modo sempre più chiaro l’intenzione degli autori di rendere manifesta quella contraddizione e incapacità di interpretare il proprio tempo dei protagonisti del film, e tutto sommato dei cittadini di oggi.