Sentaro è un uomo solitario che ha un piccolo chiosco di dorayaki, dolci tipici giapponesi. Lavora svogliatamente, obbligato com’è a fare un lavoro che non gli piace per poter saldare un debito. L’arrivo dell’anziana signora Toku, che in cerca di un’occupazione gli mostra i prodigi della sua cucina, cambia il corso delle cose. Il chiosco comincia ad essere molto frequentato e gli affari vanno benissimo fino a quando Wakana, una ragazzina cliente e amica di Sentaro si lascia sfuggire che la signora Toku è stata chiusa per anni in un sanatorio per aver contratto la lebbra.
Il chiosco si svuota, la signora Toku capisce che deve lasciare il lavoro. Sentaro su invito di Wakana andrà alla ricerca della vecchia signora.
Un film molto bello questo di Naomi Kawase con la lentezza e l’amorevole cura per il dettaglio di molti film giapponesi. I tre protagonisti condividono una grande sofferenza che li porta ad isolarsi dalla società. Ed è la più giovane a spingere Sentaro a comprendere il grande insegnamento della vecchia signora. Quello che più conta nella vita è essere in contatto ed in ascolto con il mondo, con la natura, e con tutte le cose che ci circondano. E il dolore, e l’isolamento che questo procura, possono diventare risorsa proprio nella possibilità di sviluppare questa capacità di ascolto.